Un bouquet locale (costo 15 euro) più sostenibile per l’ambiente rispetto ai fiori di importazione. Cauto ottimismo nel distretto di Pescia, nonostante periodo Covid
Un bouquet Made in Italy per San Valentino può aiutare la ripartenza del settore floricolo, falcidiato dagli effetti economici del Covid. Lo sottolinea la Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro alla vigilia della festa degli innamorati del 14 febbraio, ricordando che la Toscana vale il 13% del mercato floricolo nazionale, grazie al distretto di Pescia e Valdinievole.
Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro invita a donare nel giorno di San Valentino un boquet made in Tuscany, la spesa media pro-capite stimata è pari a 30 euro.
Anemoni, ranuncoli, lilium, papaveri, gerbere e poi calendule, bocche di leone, garofani e fresie, con l’aggiunta di fronde verdi per l’addobbo. Sono questi i fiori per un mazzo nostrano: l’Italia è da sempre leader a livello europeo (secondo solo dopo l’Olanda) e ora messo in crisi dalla crisi pandemica che ha azzerato tutte le cerimonie e gli eventi (-50% matrimoni nel 2020).
Un bouquet di fiori locali è sicuramente più fresco e profumato rispetto alle tradizionali rose e orchidee in arrivo al 90% da Equador, Colombia, Kenya, Etiopia Taiwan, che – oltre ai giorni di viaggio – hanno alle spalle una lunga conservazione nelle celle frigorifere, provenendo da climi caldi, in Paesi dove il basso costo della manodopera non rende più competitiva la produzione europea di questi fiori.
Il nostro prodotto locale viene, invece, incontro sia alla sostenibilità ambientale – non c’è uso indiscriminato di fitofarmaci come nei Paesi extra-Ue- che a quella economica: costo medio al dettaglio, 15 euro a bouquet.
Cia Toscana Centro auspica che il 14 febbraio possa dare una boccata d’ossigeno al settore, in una giornata dove si realizza, abitualmente, il 10% del fatturato annuo di produttori e commercianti.
«In queste settimane – sottolinea Sandro Orlandini, presidente Cia Toscana Centro – c’è cauto ottimismo nel distretto di Pescia, dove si è registrato un calo degli ordinativi inferiore alle attese».