Elezioni. Cia Toscana Centro: «Tempo scaduto. Agricoltura torni al centro delle scelte politiche»

23 Settembre 2022

Emergenze, Pnrr, Europa e aree interne i punti del documento della Cia Agricoltori Italiani



Dieci proposte per salvare l’agricoltura e riportarla al centro delle decisioni politiche, perché se crolla il primo anello della filiera del cibo, crolla tutto il Made in Italy. Per questo Cia Agricoltori Italiani ha presentato il proprio documento programmatico nazionale per i partiti politici. Un decalogo diviso in tre capitoli: emergenze, Pnrr, orizzonte Europa. Più una sezione dedicata alle aree interne.

In queste settimane Cia Toscana Centro, con il presidente Sandro Orlandini e il gruppo dirigente dell’associazione, ha incontrato molti candidati del territorio delle province di Firenze, Pistoia e Prato per presentare le proposte della Confederazione. Sulla pagina Facebook trovate video e fotografie degli incontri.

Il tempo è scaduto, come recita lo slogan del testo del documento. Le imprese agricole sono allo stremo, strette tra i rincari record di materie prime ed energia, dal +170% dei fertilizzanti al +130% del gasolio, gli effetti della lunga siccità che ha tagliato le produzioni per oltre 3 miliardi, l’inflazione galoppante. In queste condizioni, abbiamo assolutamente bisogno di stabilità e di un governo operativo che attui nuove misure di sostegno al comparto.


Nel servizio – andato in onda il 22 settembre al telegiornale Rai della Toscana – le parole del presidente regionale Cia Valentino Berni e del presidente Cia Toscana Centro Sandro Orlandini.


L’agricoltura è il settore più esposto alle crisi, da quelle climatiche a quelle di mercato, eppure se ne sente parlare troppo poco. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato aumentare i prezzi dei prodotti a causa dei rincari per qualsiasi tipo di attività; invece, l’agricoltura, stranamente, deve cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni.

Senza interventi ulteriori, però, le imprese saranno costrette a farlo, per non chiudere, con conseguenze immediate sulla spesa alimentare dei consumatori, ai candidati Cia chiede di mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy.

Prendendo esempio dal decalogo predisposto dall’organizzazione per le forze politiche in campo.


EMERGENZA ENERGETICA:

  1. Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023. Incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di altri fattori produttivi (mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine);
  2. Autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo.

EMERGENZA IDRICA:

  1. Esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in stato di emergenza per la siccità;
  2. Ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile. Progetto infrastrutturale di piccoli invasi/laghetti attuabile con tempistiche certe e procedure semplificate.

EMERGENZA CINGHIALI:

  1. Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi con pieni poteri e coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992;
  2. Superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole.

EMERGENZA MANODOPERA:

  1. Semplificazione e maggiore flessibilità degli strumenti per il reperimento della manodopera agricola, anche attraverso l’innovazione digitale.

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA:

  1. Portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate. Facilitare le procedure per l’attuazione del Piano.

ORIZZONTE EUROPA:

  1. Contrastare i sistemi di etichettatura come il Nutriscore, che penalizzano il Made in Italy. Tutelare le eccellenze agricole italiane di fronte a ingiustificati rischi per la salute umana e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità;
  2. Promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole. Impegno sui dossier strategici, dalla revisione del sistema Dop-Igp alla visione di lungo termine per le aree rurali; dalla Strategia Farm to Fork a quella della Biodiversità.

Accanto a queste dieci proposte, Cia insiste sul proprio cavallo di battaglia dello sviluppo delle aree interne, che coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie nazionale e sono legate a doppio filo con l’agricoltura italiana. Una valorizzazione che passa per la transizione digitale e la meccanizzazione agricola; incentivi a reti e distretti a vocazione territoriale; potenziamento del turismo rurale; sostegno a forme di agricoltura sociale; crescita di filiere agroenergetiche locali. Allo stesso tempo, serve anche una riorganizzazione dei servizi alla persona, con più infrastrutture stradali, sanitarie e scolastiche, evitando il progressivo spopolamento e abbandono di aree fondamentali per il Paese.


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